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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

sabato 15 giugno 2013

Rifugio Gherardi - Monte Aralalta e Pizzo Baciamorti 15-06-2013

Quando: 15 giugno 2013
Chi c'era: Tiziano, Emilio e Pia  
Percorso: loc. Capo Foppa (1307m) - Rifugio Gherardi (1650m) - Ex Rifugio Cesare Battisti (1681m) - Baita Regina (1870m) - Bocchetta di Regadur (1853m) - Monte Aralalta (2006m) - Pizzo Baciamorti (2009m) 
Difficoltà escursionismo: E (escursione)
Tempo: 1,5 h fino al rifugio - 1,5 h fino al pizzo - 1 h per tornare al rifugio - 2 h per tornare al parcheggio

Uscita sulle prealpi Orobiche, vette che avevo visto in lontananza da Artavaggio e che oggi sono riuscito a salire.

Grazie al forum "MontagnaForum" ed a Fabio (utente del forum) che aveva da poco effettuato il giro, colgo l'occasione al balzo e gli rubo l'uscita. La sola strada a mia conoscenza per raggiungere queste vette passava dai piani di Artavaggio ma con la scoperta del nuovo itinerario, ho subito riformulato l'uscita.


Dopo aver percorso la "splendida", "affascinante" "ammazza motociclisti" strada che passa da Culmine San Pietro per passare da Lecco a Bergamo, ci siamo diretti verso la località Pizzini nel comune di Taleggio, località Quindicina.
Si prosegue dritti fino alla fine della strada dove c'è un ampio parcheggio oppure ci si ferma 100 m prima dove vi è posto questo monumento.


Dall'altra parte della strada inizia il sentiero per arrivare al rifugio.
I cartelli segnalatori indicano la via in modo corretto....


....solo che io non li leggo.... vado a memoria di una traccia gps vista in internet e passo su di una proprietà privata. Vedo però che non sono l'unico a farlo, tutti seguono questa traccia. La prossima volta però passerò dal sentiero corretto.


Il sentiero inizia in maniera un po' ripida passando in mezzo ai campi fioriti....


......puntando verso un rudere abbandonato.


Dopo poca strada fatta, vediamo che ci siamo già alzati di quota.


Subito dopo la casa abbandonata..... la scoperta del sentiero sbagliato.


Ormai è fatta, proseguiamo adesso sulla reale traccia che ci porterà al rifugio.
Sotto di noi vediamo piccoli peasini.


Ora il sentiero riduce la sua pendenza e con molta più calma ci fa' salire.


I boschi sono coperti di foglie verdi ed arancioni, tutta colpa del freddo intenso del mese precedente e del caldo torrido del mese in corso.


Arrivati ad una radura notiamo un'abitazione.


Non è il rifugio Gherardi, quindi proseguiamo.


Tanti alberi diversi in uno spazio relativamente ristretto.


Ora il paesaggio è definitivamente cambiato, siamo in mezzo a campi sconfinati.


Fiorellino lungo la via.


Ed infine eccolo, sullo sfondo si riesce a vedere anche il Sodadura, a sinistra del rifugio.


Raggiungiamolo !!!!!


Curiosa roccia con forme simili al Monte Sodadura, c'è perfino il saltino sulla sinistra!!!


Eccoci arrivati.



Adesso però proseguiremo solo io e mio padre, la strada è lunga, un po' impegnativa ed a tratti esposta.
Prima tappa l'ex rifugio Cesare Battisti, l'edificio rosa in fondo alla foto.


Da qui parte il grande bivio.



Noi percorreremo il sentiero 101 con direzione Bocchetta di Regadur.
Il sentiero è largo e passa in mezzo ai detriti.


Questo lato della montagna sembra proprio voglia sgretolarsi tutto.


In alcuni tratti però la terra regge ancora...


....mentre in altri.... ha bisogno di un aiuto.


Bivio che si incontra salendo, decidiamo di andare a sinistra per vedere la Baita Regina.


Baita Regina e....


....alle sue spalle l'amletico dilemma !!!!!


Ovviamente andremo a destra, ci aspetta tutta quella cresta !!!! Ed anche oltre !!!!!


Giungiamo alla bocchetta Regadur che aggira una prima cima.


Il panorama alle nostre spalle.


Giungiamo ad un altopiano immenso.


Come nei film....... quando l'eroe torna a casa dopo aver vinto.


Adesso però una piccola sorpresa ci aspetta...... un ulteriore salita per portarci sulla reale cresta che collega i due obbiettivi.


In poche parole, dall'altopiano laggiù, alla cresta quassù.


Goduria per i miei occhi !!!!!!


Monte Aralalta, prima meta.


In questa cima, solo un ometto segnala l'arrivo.


Adesso non ci tocca che proseguire per raggiungere in nostro secondo obbiettivo.


Eccolo, questa volta, in vetta, troviamo qualcosa.


Cima del Pizzo Baciamorti.



360° dalla vetta.


Incredibile la distanza percorsa, nessuno dei due se lo aspettava!!!


Da qui si può vedere bene il Sodadura, il Cazzaniga-Merlin e il Piazzo..... una delle nostre uscite invernali.


Una visuale più ampia verso Artavaggio, purtroppo e per fortuna, anche oggi le nuvole impediscono la visuale.... ed impediscono anche di andare a fuoco!!!!


Torniamo indietro abbastanza velocemente, ci aspetta mia madre ed il pranzo al rifugio.
Ripassiamo dalla bocchetta Regadur.



Questa volta però restiamo bassi e non passiamo dalla baita Regina e sbuchiamo fuori dal sentiero che indicava "rifugi" incontrato precedentemente.


Qui si vede la prima delle due creste fatte.


Il resto del percorso di rientro si svolge nel medesimo modo di salita.
Ripercorriamo lo sfasciume dell'andata, questa volta, con una visuale diversa.


Da qui vediamo bene la radura.


Ripassiamo dal ex rifugio Cesare Battisti....


.... da dove si può ben vedere i piani di Artavaggio.


Ci stiamo avvicinando al rifugio.


Qui è pieno di pozze per far abbeverare gli animali.


Tornati alla base.


Vista la giornata e la possibilità, decidiamo di magiare fuori, ci sistemiamo sulle panche, mettiamo i piedi sotto il tavolo e ci rilassiamo.


L'interno del rifugio.


L'esterno a 360° del rifugio.


Finito di pranzare e dopo aver digerito la polenta, decidiamo di rientrare da una via alternativa: faremo un giro tra le pozze per farle vedere a mia madre e poi ci dirigeremo verso la strada privata a servizio delle abitazioni del luogo.


Ci dirigiamo, di nuovo, verso il rifugio Battisti....


.... mentre io ne approfitto per fare delle foto.



Giocando con i riflessi e l'acqua.



Ci allontaniamo nel prato....


......per andare a vedere un'altra pozza.


Qui il terreno è pieno di crepe !!!!


Pozza più tecnologica della prima.


Adesso però bisogna trovare la strada del rientro.... lasciamo alle spalle il paesaggio....


....e giriamo a zonzo per trovare un punto buono per collegarci alla strada.


Sorpresa, una marmotta fa capolino.


Riusciamo a riallacciarci alla via presso un alpeggio/baita, dove troviamo una comoda strada per il rientro. In foto l'edificio dove arriva la strada.


La strada è percorribile dai mezzi privata muniti di 4x4.


Primavera, estate ed autunno... tutto insieme.


La strada offre un percorso più facilitato, leggermente più lungo e con un panorama differente.
Si svolge su di un versante diverso rispetto al sentiero del mattino.


Cosa non si fa' per una foto..... che poi non mi è neanche venuta!!!!!


Qualche immagine della strada.



Prati color giallo.



Durante il tragitto si continuano ad incontrare pozze....


....e baite private....


.... pozze.... baite..... ed ancore pozze.


Giunti quasi alla fine della strada.


Ultimi metri.


In prossimità della sbarra, volendo, si può anche tornare sul sentiero del mattino tagliando un po' di strada.


Ma visto che ormai siamo qui..... facciamola tutta.


Arrivati al parcheggio, non ci tocca che poche centinaia di metri per tornare alla macchina.


In effetti, dopo neanche cinque minuti, ecco spuntare l'inizio del sentiero del mattino.


Come ultima foto.... visto le numerose pozze...... un po' delle sue utilizzatrici....
MUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!!!!


FINE

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