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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

sabato 18 febbraio 2017

Rifugio Capanna 2000 18-02-2017


Quando: 18 febbraio 2017
Chi c'era: Tiziano
Percorso: Plassa (1186m) - Rifugio Capanna 2000 (1969m) - fin dove sono riuscito ad arrivare (2194m) - Rifugio Capanna 2000 (1969m) - Plassa (1186m)
Sentieri: 222 - 237 - 240
Difficoltà escursionismo proposta:  EE (escursionisti esperti), F (il tratto finale può presentare difficoltà alpinistiche) - E (escursionistico) la strada
Difficoltà alpinistica proposta: F (il tratto finale dopo l'anticima)
Tipo di salita alpinistica proposta: A
Difficoltà cane proposta: percorso adatto ai cani fino al rifugio
Logistica cane: il rifugio NON li accetta
Acqua: solo al rifugio.
Tempo relativo all'uscita: 2 h. al rifugio, 1 h. per il tentativo, 30 min. il rientro al rifugio e 1h. il ritorno alla macchina.
Percorso GPS: Rifugio Capanna 2000 18-02-2017 (parziale, solo fino al rientro al rifugio)

La maledizione dei 1000 !!!!

Questa cima è una di quelle che avrei voluto tanto fare d'inverno ma il mio ginocchio ha deciso di tornare a farmi male quando tocco i 1000 metri di dislivello.


Partenza da Plassa. Qui la strada in inverno viene interrotta, altrimenti, negli altri periodi, si può proseguire e con un pedaggio, arrivare ad un parcheggio posto a 400 metri di altitudine più in alto (giusto quelli che mi mancavano).


Poco distante dalla partenza, una cattedrale vegetale; una scultura che utilizza gli alberi per formare degli archi molto coreografici.....ovviamente in inverno si possono trovare solo rami secchi.


Non volendo seguire la strada, che tra l'altro risulta comoda per tutti, decido di tagliare i tornanti tramite sentieri e navigando anche un po' a vista, salgo in alto. Sullo sfondo, il gruppo dell'Alben.


Arrivo in zona parcheggio dove vi è posta anche una cappelletta. Sulla sinistra si intravvede il guardrail della strada. 


Arrivati a questo bivio si può scegliere se proseguire per la strada o deviare per sentiero che costeggia tutto il crinale. Scelgo la deviazione sul crinale e seguo la strada cementata.


Da adesso in poi, la segnaletica scarseggia a causa della neve....


....bisogna navigare a vista e seguire le orme già presenti.


Alla fine, la possibilità di perdersi è esigua, basta solo non esagerare a spostarsi a sinistra per non incombere in un precipizio.


Il Menna rimane alla nostra sinistra.


Davanti a me l'anticima dell'Arera.


Una volta risalito il crinale e tornati sulla strada principale di collegamento, si inizia a vedere il rifugio e la cresta per salire in vetta.


Arrivo al rifugio ad una buona ora, calzo i ramponi per non scivolare ed inizio a salire la ripida cresta che porta verso la vetta. Bisogna stare un po' attenti a salire in quanto in alcuni punti vi sono presenti ancora delle cornici. La pendenza qui è sostenuta e vi sono presenti dei tratti molto inclinati da superare, gli spazi in piano scarseggiano. Ad un certo punto però sento una piccola fitta al ginocchio....mi fermo per capire cos'è e mi rendo consapevole che la mia articolazione ha raggiunto il limite di sopportazione. Volendo potrei proseguire, mi mancherebbe solo 300 metri, ma la mia preoccupazione verte sulla discesa che dovrò fare per rientrare ed è lì che i problemi diventano seri: se il mio ginocchio intende entrare in sciopero (ricordo che l'ultimo tratto si sviluppa in un canalino attrezzato con catene) non avrò vita facile.


A malincuore devo scendere per non sforzare troppo e per non avere bloccata completamente la gamba il giorno dopo. Panoramica dal punto in cui sono arrivato.


Ridiscendo la cresta puntando al rifugio.


Per pranzo mi fermo a mangiare un piatto e scopro con grande gioia, che anche qui producono la grappa fatta in casa..... non mi faccio perdere l'occasione e ne provo tre: pigne di mugo (la mia preferita), anice stellato e miele. La pausa passa che è un piacere, anche perché accanto a me si siede una coppia ed iniziamo a discutere liberamente come solo in montagna succede.


Inizia la discesa, scelgo di percorrere la strada per vedere com'è. Purtroppo, nell'attivare la traccia GPS mi dimentico di attivare il GPS e quindi non mi rimane registrata.


Un saluto al rifugio prima di andarmene con sullo sfondo la cima di Grem.


Percorro la strada spianata e battuta dal gatto delle nevi del rifugio che risulta facile da approcciare per qualsiasi persona.


Da questa parte si ha sempre sott'occhio la stazione di partenza del vecchio impianto di risalita ormai in disuso.


La strada non ha mai una pendenza eccessiva.


Volendo anche da qui si potrebbe tagliare alcune parti percorrendo a vista il crinale ma io proseguo sempre sulla strada.


Sono tornato al parcheggio aperto solo nei mesi estivi, il punto dove all'andata avevo preso il sentiero che saliva per il crinale. 


Anche da questo punto ridiscendo sempre per la strada evitando il sentiero. Passa accanto alla cattedrale vegetale e ritorno alla macchina.


FINE.

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