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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

sabato 19 settembre 2015

Monte Barzaghino 19-09-2015

Quando: 19 settembre 2015
Chi c'era: Tiziano, Adelina ed Alaska
Percorso: Rezzago - la Braga (767m) - Cassina Enco (800m) - Dosso Mattone (1050m) - Monte Barzaghino (1063m)
Sentieri: -
Difficoltà escursionismo proposta:  T/E (turistico/escursionistico)
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: percorso adatto ai cani
Logistica cane: nessun problema riscontrato, l'agriturismo accetta i cani ma essendo piccolo è meglio avvisare se si possiede un cane di stazza medio o grande
Acqua: presenza di numerose fontane lungo il percorso
Tempo relativo all'uscita: 1 h 30 min. per il Dosso Mattone, 30 min. per il Monte Barzaghino, 3 h il ritorno

Torniamo a visitare delle piccole cimette nel triangolo lariano passando da un agriturismo (Cassina Enco) che già conosciamo. L'anno scorso non riuscimmo a conquistarle, oggi siamo arrivati a quota 1 su 2.
Lasciamo la macchina a Rezzago, come l'ultima volta..... 


.....ma per evitare salite ripide, evitiamo di visionare i funghi di terra e percorriamo la strada sterrata che di sterrato non ha quasi più niente, l'asfalto si è insinuato anche qui.


Passiamo il ponticello con annesso fontana e crocefisso ed iniziamo a salire.


Giungiamo presso il rifugio degli alpini dove cessa la pendenza maggiore.


Si prosegue su un falso piano fino a raggiungere Cassina Enco dove, dopo un primo incrocio (nuovo, visto che l'altra volta non c'era)......


.....prendiamo la strada di destra con indicazione Dosso Mattone.


Continuiamo sempre sulla strada sterrata fatta da massi e terra incontrando numerose ragnatele con i grossi proprietari che attendono pazientemente.


In due occasioni si trovano delle deviazioni ma è facile ed intuitivo capire dove andare, il fatto poi che quella sbagliata porti su proprietà private, rende ancora più facile la scelta.


Fontana Tre Sassi.


Oltre ai ragni, incontriamo numerosi scarabei.


Arriviamo ad una specie di bocchetta che divide la cima di Pizzallo dalla cima del Barzaghino.


Svoltiamo a destra proseguendo sulla sterrata.


Pochi metri più avanti, sulla sinistra, troviamo le indicazioni per il sentiero.


Dopo esser passati da una folta vegetazione di felci, usciamo in una raduna scarna dove il sentiero sparisce.


Non vedendo più la strada, la scelta più saggia è stata proseguire dritti fino a raggiungere la vetta del crinale davanti a noi e mentre salivamo, le principali cime ci comparivano dinnanzi. In primo piano nascosto dagli alberi, il Pizzallo, mentre all'orizzonte, il Pesora ed il Cornizzolo.


Da questa parte il San Primo.....


....e poco più a sinistra, il Palanzone.


Arrivati in cima, notiamo una traccia di sentiero che scende rimanendo in cresta ed una flebile traccia che continua, sempre in cresta, verso la nostra meta. Anche se il sentiero non si nota, è intuibile che da adesso in poi bisogna semplicemente seguire la dorsale.


Foto panoramica che comprende la maggior parte delle cime Lecchesi.


Lasciamo il piccolo spazio scoperto ed iniziamo ad addentrarci nella boscaglia. 


Ogni tanto incontriamo dei segnavia, a volte bianco e rosso ed a volte azzurro.
Seguendo sempre la dorsale giungiamo alla prima elevazione, il Dosso Mattone che non è altro  che il punto più alto che si vede nella foto.


Verso questa prima meta incrociamo numerosi alberi abbattuti da dover scavallare ed a volte, aggirare per poter proseguire.


In un modo o nell'altro, proseguiamo sempre per la dorsale, mantenendo la sinistra, per dirigerci verso la meta. Cima Monte Barzaghino. Qui non c'è molto da vedere, la vegetazione copre tutta la visuale, l'unica indicazione dell'arrivo è un palo metallico con una madonnina all'interno.


Facciamo marcia indietro sui nostri passi ma sfruttiamo, questa volta, una traccia più evidente leggermente a valle, che evitando il Dosso Mattone...


.....ci riporta fuori dal bosco.


Le Grigne.


A questo punto, osiamo anche deviare dal percorso fatto all'andata e percorrere l'intera dorsale saltando la mini giungla di felci.


Arriviamo comunque nelle vicinanze della bocchetta passata durante la salita.


Le dorsali sono sempre riconoscibilissime......dritte e sempre in piedi.


Come sospettavo, il prato verde non è altro che un grosso incrocio dove passare per collegare le cime limitrofe con i paesi dislocati sui vari versanti.


Si potrebbe fare a questo punto anche il Pizzallo ma un certo languorino spinge Adelina a scendere e non a salire. Torniamo allora all'agriturismo biologico di Cassina Enco, lasciando la cima per un'altra volta.


Non puoi passare davanti a degli odori di cibo buono e non approfittarne ed anche se l'idea iniziale era mangiare panini, ci siamo ritrovati seduti a tavola a mangiare polenta con stracotto e funghi e per dessert, ciambelle di uva americana e mele.


Invece io, che non sono più allenata ed ho corso come una matta per tutto il giorno, schiaccio una pennichella.....ma con un occhio solo.....l'altro mi serve per vedere quando arriva il cibo.


Dopo il pranzo, con calma, torniamo alla macchina dalla stessa strada del mattino, concludendo la giornata.


FINE

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